Storia di Rimini
Conosciuta come città del divertimento per i suoi 15 km di lungomare e la vivace notturna, Rimini può vantare anche monumenti di considerevole interesse, opere d’arte e numerosi reperti archeologici che testimoniano ben duemila anni di storia.I romani fondarono la colonia di Ariminum nel 286 a.C. sulla foce dell’antico fiume Ariminus, da cui prese il nome la città, in una zona un tempo abitata dagli Etruschi e dai Celti. Il fiume Ariminus è oggi conosciuto come Marecchia, nasce in Toscana sull’Alpe della Luna e percorre l’incantevole Valmarecchia per sfociare infine nel Mare Adriatico.
In epoca romana la città ebbe un ruolo importante in quanto snodo di principali vie di comunicazione, come la Via Flaminia e la Via Emilia, e per questo gli imperatori Augusto, Tiberio e Adriano vi costruirono grandi opere pubbliche e monumenti.
La via principale del centro, l’allora decumano massimo, è Corso d’Augusto, che inizia e finisce con i due monumenti diventati simbolo della città: l’Arco d’Augusto e il Ponte di Tiberio.
L’Arco d’Augusto è il più antico conservato nell’Italia settentrionale e fu eretto nel 27 a.C. come porta onoraria a Ottaviano Augusto, il quale aveva restaurato la Via Flaminia a proprie spese, come riporta l’iscrizione sopra l’arcata.
Il Ponte di Tiberio, iniziato da Augusto nel 14 d.C. e completato da Tiberio nel 27, è costruito in stile dorico a cinque arcate, interamente in pietra d’Istria, e rappresenta un notevole capolavoro d’ingegneria romana. La sua solidità è data da un funzionale sistema di pali di legno perfettamente isolati dall’acqua, mentre i piloni, provvisti di speroni frangiflutti, sono posti obliquamente rispetto all’asse in modo da assecondare la corrente. Nel corso dei secoli il ponte è sopravvissuto a numerose, tragiche vicende come terremoti, piene e guerre. Dal 2014 è oggetto di una serie di interventi per riqualificare l’intera area: la Piazza sull'Acqua e la passeggiata pedonale offrono un nuovo, suggestivo punto di vista da cui poter ammirare uno dei ponti monumentali di epoca romana meglio conservati al mondo.
Dell'anfiteatro romano fatto costruire da Adriano nel II secolo d.C. rimangono oggi solo poche vestigia, visibili costeggiando le mura all'incrocio di via Bastioni Orientali con Via Roma.
Di forma ellittica e di notevoli dimensioni, l'anfiteatro poteva contenere fino a 12.000 spettatori ed era utilizzato per gli spettacoli dei gladiatori. Incluso nelle cinta murarie della città nel III secolo, venne poi saccheggiato dai barbari durante le invasioni e gravemente danneggiato nell'ultimo conflitto mondiale, trovandosi in prossimità dello scalo ferroviario.